Instagram, tutto quello che c’è da sapere sul fenomeno dei profili fake

I profili fake su Instagram sono ormai 25 milioni. Scopriamo a cosa servono, come si generano e i cinque modi per smascherarli.

Instagram, ormai, è più che un’app. È un potentissimo strumento di comunicazione e promozione per brand che può contribuire realmente a costruire una buona reputazione. Ma, come spesso accade, non tutto è oro quel che luccica. Infatti, il successo della piattaforma e il continuo coinvolgimento dei brand hanno istigato attività non certo sconosciute. Si tratta del fenomeno dei profili fake: la lotta per i gli account falsi, già iniziata anni fa su Facebook e Twitter, sembra non avere fine.

I numeri parlano: ormai i profili fake su Instagram ammontano a circa 25 milioni.

Cosa sono i profili fake?

I profili fake altro non sono che account fasulli. A crearli possono essere, utenti reali, per scopi ben precisi (come promuovere prodotti e indirizzare discussioni). Oppure, i fake possono essere opera di bot, programmati per compiere azioni simili a quelle di un essere umano. In alcuni casi, ci si spinge fino a rubare l’identità di personaggi famosi.

I tool (più o meno “leali”) per spingere la propria attività Instagram

L’obiettivo di qualsiasi profilo Instagram è quello di aumentare i propri followers/seguaci o le interazioni ai propri contenuti. Un obiettivo che è tanto più facile da raggiungere se si velocizzano le operazioni tramite bot e servizi a pagamento.

La scelta dei tool a disposizione è vasta, i prezzi variano e l’offerta cambia. Tra questi ricordiamo INSTAGRESS, che sembra offra i bot più completi e al miglior prezzo. Questi consentono in automatico di generare interazioni e seguire persone. Addirittura, sono in grado di creare commenti preconfezionati da lanciare in modo massivo su altri account, affidandosi alla logica del follow-back.

Accanto all’utilizzo dei bot, l’attività più conosciuta è la compravendita di follower fake, acquistabili con pochi dollari. Non è raro che i fake vengano sfruttati per mettere i bastoni tra le ruote ai propri competitor. Infatti, esistono applicazioni che permettono di acquistare seguaci fake e far loro seguire altri account, in modo tale da compromettere le loro statistiche e arrecare danni e perdite di tempo piuttosto noiose.

Meno conosciute sono applicazioni come 1000LIKE, che permettono di far parte di un network pubblico di persone vere e di ottenere, in modo del tutto disinteressato, il maggior numero di interazioni sulle proprie foto.

Anche la compravendita di post è un’attività parecchio in voga. Attraverso applicazioni come KIK, è possibile contattare account con milioni di seguaci e pagare per avere una foto nel loro canale.

Come smascherare un account fake

Il fenomeno dei profili fake si fa sempre più insidioso. Per questo motivo, in un’ottica strategica, è necessario riconoscere chi potrebbe danneggiare le nostre attività di marketing e chi invece valorizzare il nostro brand.

In un mondo che sembra dominato dai bot, non dobbiamo sottovalutare l’importanza di uno spiccato spirito d’osservazione. Ecco cinque modi per identificare i profili fake su Instagram:

  • Qualità delle fotografie. Controllare le ultime foto pubblicate e valutare se la loro qualità è coerente al numero di interazioni e commenti ricevuti.
  • Utilizzo di hashtag.
  • Rapporto tra numero di seguaci e interazioni. Il numero totale di follower è proporzionato alle interazioni dei singoli post?
  • Tempo interazioni. Monitorare le interazioni di un contenuto Instagram nella prima ora di pubblicazione.
  • Tipologia di follower. Verificare i seguaci di un account in base all’utilizzo o meno di un profilo privato e alla quantità di foto pubblicate.

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