Per avere successo occorre un piano editoriale efficace

L’organizzazione nel lavoro è tutto, soprattutto se lavori nell’ambito digital.

Sapersi organizzare non è però così semplice.

Ad oggi la mole di lavoro e le richieste di progetti sono aumentate esponenzialmente rispetto a qualche anno fa, complice anche una maggiore consapevolezza da parte di privati e aziende sull’importanza della propria presenza online.

Ecco che allora entra in gioco il piano editoriale (PED) che altro non è che un semplice documento utilizzato per definire – ovviamente a priori – come e cosa pubblicare su una determinata piattaforma.

È uno strumento che, per le sue caratteristiche, è utile sia online che offline.

Nonostante la semplicità di questo documento, crearlo non è un’operazione immediata. Ci vuole molto studio, bisogna utilizzare strumenti adeguati a realizzarlo, sapere a chi è rivolto.

Uno dei maggiori contributi in ambito di creazione di piani editoriali viene dall’esperto Davide Ozzarini, LinkedIn specialist che opera soprattutto nel settore del Marketing B2B e Lead Generation B2B.

Nel corso della sua carriera, Davide è intervenuto più volte sul tema, fornendo preziosi consigli.

Ma iniziamo dal principio.

Piano editoriale: che cos’è?

Come anticipato, un piano editoriale è un documento che permette di pianificare la pubblicazione online di contenuti, al fine di poter raggiungere un determinato obiettivo e misurarlo nel tempo.

Il piano editoriale è quindi uno strumento di marketing fondamentale. Se ben realizzato riesce concretamente ad aiutare aziende e privati ad acquisire una maggiore visibilità su internet e a raggiungere così i propri obiettivi di business.

In questo modo puoi non solo avere sotto controllo i tuoi canali di comunicazione, ma hai anche la possibilità di integrarli perfettamente nella strategia di marketing.

Il PED è quindi uno schema calendarizzato che suddivide nel corso del tempo la realizzazione e pubblicazione di contenuti. Insomma, un approccio che non può mancare per chi si occupa proprio di realizzazione contenuti.

Davide Ozzarini spiega come gettare le basi per costruire il piano editoriale perfetto

Davide Ozzarini, esperto nel settore del digital marketing, ha fornito un interessante contributo sulla stesura di un perfetto piano editoriale.

Ciò che l’esperto consiglia a priori di fare è questo: conoscere il proprio business.

Probabilmente è un aspetto che viene spesso sottovalutato, ma è anche il principale motivo che impedisce alle attività di ottenere il successo.

I tuoi contenuti raccontano il tuo brand. Se però non sai da dove inizi, come fai a prevedere dove arriverai?

Davide Ozzarini

Per questo motivo è assolutamente necessario conoscere la propria attività. Davide consiglia di porsi alcune semplici – ma fondamentali – domande:

  • Quali risultati vuoi ottenere?
  • Quali contenuti ti aiuteranno per raggiungere l’obiettivo?
  • Chi sono i tuoi clienti? E quali le loro caratteristiche?
  • Quale messaggio vuoi trasmettere? E in che modo?
  • Cosa rappresenta il tuo brand? Quali valori ed emozioni vuoi mettere in risalto?
  • Chi sono i tuoi competitor? Dove sbagliano e dove eccellono?

L’attenzione agli strumenti di ricerca

Quando pianifichi devi utilizzare gli strumenti giusti.

Nell’ambito del piano editoriale parliamo di 4 tipologie di strumenti:

  • strumenti di ricerca
  • strumenti di pianificazione
  • strumenti di condivisione
  • strumenti di editing grafico

L’esperto Davide Ozzarini pone l’attenzione soprattutto sugli strumenti di ricerca, definiti come il vero fulcro della stesura di un piano editoriale. Affinché il PED sia efficace, Davide sottolinea come in primo luogo bisogna scegliere gli argomenti da trattare nel corso del tempo e come questa scelta sia dettata dagli utenti.

Quello che vuole evidenziare è che tutto ciò che è di interesse degli utenti sarà sicuramente un elemento valido da proporre nelle proprie pubblicazioni, in quanto attirerà maggiormente la loro attenzione.

 Per conoscere questi interessi, viene consigliato l’uso di 3 software:

  • Il classico strumento di Google Trends che permette di analizzare la popolarità di uno specifico argomento sulla base del numero di ricerche effettuate dagli utenti in un determinato periodo di tempo;
  • Answer The Public, che offre invece la possibilità di individuare tutte le domande e le frasi correlate ad un determinato argomento e che vengono digitate da chi naviga sul web;
  • Quora, che risulta molto utile per sapere quali siano i dubbi e i quesiti più diffusi tra gli utenti.

L’arma segreta di Davide Ozzarini? Il copy persuasivo

Il copywriting consiste nell’arte di scrivere per il web, ed ha l’obiettivo di spingere i lettori a compiere una determinata azione.

È quello che più precisamente viene definito come copywriting persuasivo.

Il propulsore di questa “tecnica” è stato il noto psicologo statunitense Robert Cialdini, che per la prima volta ha esposto 6 principi applicati alla scrittura e che fanno leva sulla psicologia, divulgati nel suo libro “Le armi della persuasione”.

Proprio per questo motivo è utile sfruttare questa tecnica anche per scrivere la caption dei tuoi contenuti all’interno del piano editoriale.

Davide fornisce alcuni interessanti – e utili – consigli da applicare ai propri testi per renderli persuasivi. Ecco quali sono:

  • Fare leva sulle emozioni: come Davide Ozzarini più volte sottolinea, i nostri acquisti vengono fatti sulla base delle emozioni. Se quindi riesci a provocare delle emozioni nel tuo pubblico, lo spingerai sicuramente ad agire e compiere l’azione che richiedi;
  • Suscitare curiosità: soprattutto sfruttando temi meno conosciuti e più interessanti. L’importante è colpire il proprio pubblico con qualcosa di inusuale e curioso;
  • Immedesimarsi nel target: ciò che scrivi deve piacere al potenziale cliente. Il consiglio di Davide è quello di far capire al cliente che comprendi la sua situazione. Esponi ciò di cui ha bisogno, proponendo anche soluzioni ai suoi problemi;
  • Evitare i monologhi e i muri di testo: il segreto è comunicare con il lettore. Il discorso non può essere unidirezionale.