Caratteristiche della comunicazione non verbale

Siamo costantemente bersagliati da informazioni di vario tipo. Inoltre, mai come in quest’epoca, la comunicazione è un processo imprescindibile, a cui non possiamo sottrarci (pur volendo), a causa della presenza fissa dei media nella nostra vita quotidiana. Proprio per questo, è necessario conoscere in maniera approfondita i modi in cui la comunicazione si esprime, e le tecniche per renderla più efficace possibile. Se è vero che la quantità di informazioni che circola è aumentata, è altrettanto vero che la qualità della stessa lascia spesso a desiderare.

Oltre alla comunicazione verbale, che si esprime attraverso l’utilizzo di parole scritte e parlate, c’è un’altra tipologia di comunicazione, quella non verbale. E’ costituita da segnali che trascendono il significato semantico della parole, e fornisce informazioni aggiuntive utili a rendere più comprensibile il messaggio che si vuole veicolare.

Definizione di comunicazione non verbale

La comunicazione non verbale si riferisce a gesti, espressioni facciali, tono di voce, contatto visivo o mancanza di esso, linguaggio del corpo (qui un interessante articolo su come interpretarne i segnali), postura e altri modi in cui le persone possono comunicare senza usare il linguaggio verbale.

Per fare un esempio concreto, se una persona esprime verbalmente la sua tristezza, può aggiungere enfasi al suo messaggio mettendosi a piangere. Lo stesso avviene se il messaggio da trasmettere è di gioia e serenità: una sonora risata rende la comunicazione più veritiera e quindi efficace.

Il messaggio viene interpretato sulla base degli indizi forniti (sia che verbali che non verbali), ma anche tenendo conto del contesto in cui si sta svolgendo la conversazione, della conoscenza che si ha della persona che lo diffonde e dell’ambiente fisico in cui i soggetti coinvolti si trovano.

Tutti gli studiosi che si sono occupati della “comunicazione non verbale” hanno posto l’accento sull’intenzionalità dei messaggi, e sul fatto che i segnali non verbali vengono generalmente inviati o ricevuti in piena consapevolezza. Per capire ciò, basti pensare a delle persone che parlano lingue diverse e che, al fine di comunicare, trovano il modo di farlo attraverso la gestualità.

Comunicare con i gesti è ciò che accomuna, da sempre, gli uomini e gli animali. Proprio di tale evidente similitudine si è occupato, nel 1872, Charles Darwin. Successivamente, le ricerche sulla comunicazione non verbale si sono affinate, comprendendo anche l’identificazione e classificazione di forme e tipologie diverse.

Si è arrivati, ad esempio, a capire che alcune espressioni facciali (ad esempio il sorriso) sono interpretati diversamente a seconda del paese e del contesto in cui si utilizzano. L’appartenenza ad un determinato gruppo ovviamente facilita l’apprendimento di alcuni gesti che facilitano la comunicazione, rendendola più agevole ed efficace. Per fare un esempio, basta pensare ai saluti militari oppure i gesti che caratterizzano l’essere italiani rispetto ad altri popoli).

Tipologie di comunicazione non verbale

Una parte sostanziale della nostra comunicazione è non verbale. Gli esperti hanno scoperto che ogni giorno rispondiamo a migliaia di segnali e comportamenti non verbali tra cui posture, espressioni facciali, sguardo fisso, gesti e tono di voce. Dalle nostre strette di mano alle nostre acconciature, i dettagli non verbali rivelano chi siamo e influenzano il modo in cui ci relazioniamo con le altre persone.

I tipi di comunicazione non verbale includono:

  • Espressioni facciali.
  • Potura
  • Paralinguistica come il volume o il tono della voce.
  • Prossemica o lo spazio personale.
  • Sguardo.
  • Sensazione tattile (tocco).
  • Aspetto.

Espressioni facciali

Il volto umano esprime emozioni come:

  • Felicità.
  • Tristezza.
  • Rabbia.
  • Sorpresa.
  • Paura.

Postura

La postura comunica quello che stai pensando. Il modo in cui ti siedi, cammini e muovi la testa e le mani mentre parli dicono molto di più rispetto a quello che stai dicendo.

Contatto visivo

Il contatto visivo è un tipo particolarmente importante di comunicazione non verbale. Il modo in cui guardi qualcuno o non lo guardi può comunicare:

  • Interesse.
  • Affetto.
  • Paura.

Tocco

La stretta di mano è un esempio di comunicazione non verbale, quante volte ti è capitato di percepire interesse o disinteresse da come una persona ti ha stretto la mano? Stessa cosa vale per gli abbracci e la classica pacca sulla spalla.

Spazio

Quando comunichi dove sei nello spazio rispetto all’altra persona? troppo vicino al punto di invadere lo spazio dell’altro? Lo spazio può indicare:

  • Aggressività.
  • Intimità.
  • Distacco.
  • Disinteresse.

Voce

Non vale solo quello che dici ma come lo dici è determinante. Il ritmo, il volume e il tono sono aspetti possono indicare:

  • Stanchezza,.
  • Sicurezza.
  • Affetto.
  • Rabbia.
  • Delusione.
  • Motivazione.

A cosa serve la comunicazione non verbale

In un tempo in cui riceviamo messaggi spesso contraddittori e poco chiari, il linguaggio non verbale può aiutarci a comprendere meglio ciò che ci viene trasmesso. Gli scopi della comunicazione non verbale sono:

Dare un feedback sull’altra persona coinvolta nel dialogo.

Rinforzare ciò che viene espresso a parole oppure modificarne il contenuto.

Veicolare informazioni che riguardano lo stato emotivo dei soggetti coinvolti nel dialogo.

Regolare i turni nella comunicazione.

Definire la qualità della relazione tra le persone.

Naturalmente il comportamento non verbale va letto e valutato nel contesto in cui avviene. Ad esempio, se una persona si trova in una situazione di ansia dovuto ad un colloquio di lavoro, non è da tale comportamento che si può valutare il suo livello di autostima e fiducia in se stessa.

Conclusioni

L’uomo non può non comunicare. In qualsiasi modo anche senza dire una parola stai comunicando tanto agli altri.

La comunicazione non verbale è fondamentale nel modo in cui trasmettiamo significato e informazioni agli altri, nello stesso modo gioca un ruolo determinante nel modo in cui noi interpretiamo le azioni di chi abbiamo davanti o stiamo osservando.

Sapere ascoltare gli altri anche attraverso l’osservazione farà in modo di riuscire ad interpretare nel migliore dei modi il messaggio del nostro interlocutore.